Maxi tassa per chi vende immobile ristrutturato con il superbonus
Forse ancora non tutti lo sanno, ma con l’ultima Legge di Bilancio, a partire dal primo gennaio 2024, è scattata la maxi-tassa per coloro che venderanno un immobile ristrutturato con il Superbonus 110, prima dei 10 anni.
Dal 2024, infatti, il capital gain derivante dalla vendita di un immobile oggetto di ristrutturazione con il Superbonus 110%, prima dei 10 anni dall’ultimazione della ristrutturazione, sconterà una tassazione del 26%, che potrà essere sostituita con l’applicazione degli scaglioni IRPEF.
In poche parole, tutti coloro che hanno ristrutturato un immobile usufruendo dell’incentivo edilizio nei 10 anni precedenti, dovranno pagare allo Stato una tassa del 26%, su tutto il guadagno realizzato, rispetto al valore di acquisto sommato ad ogni alta spesa sostenuta relativamente all’immobile venduto.
Sono ovviamente previste alcune eccezioni, come ad esempio per gli immobili ereditati, acquisiti a seguito di successione o donazione, nonché quelli adibiti ad abitazione principale del proprietario-venditore e dei suoi familiari, per la maggior parte dei 10 anni precedenti alla data di vendita, o, in caso in cui il periodo intercorrente tra la data di acquisto/costruzione e quella di vendita sia stato inferiore rispetto a 10 anni, per la maggior parte di tale periodo.
Proviamo a fare un esempio.
Ipotizziamo la situazione di un proprietario immobiliare che abbia acquistato un immobile, mai adibito ad abitazione principale, nel corso dell’anno 2005 per euro 200.000, che abbia successivamente usufruito del Superbonus 110% nel 2021 per euro 50.000, e che intenda vendere lo stesso immobile, nel 2024, ad euro 400.000.
Con la normativa in vigore fino all’anno scorso, tale vendita non sarebbe stata tassabile, poiché trascorsi più di 5 anni, tra la data di acquisto e di rivendita.
Con la nuova Legge, invece, tale vendita sarà tassata, dato che sono trascorsi meno di 10 anni tra l’ultimazione dei lavori con il Superbonus 110% e la data di vendita.
La plusvalenza sarebbe in questo caso di euro 150.000, ma solo 88.200 quella “tassabile”, poiché il calcolo tiene in considerazione la rivalutazione del costo d’acquisto, rispetto all’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati.
La tassazione sarà pertanto di euro 22.932
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